Il ciclismo in Italia non è solo passione, tradizione ed eccellenza: rappresenta anche un patrimonio economico di dimensioni straordinarie, con opportunità al momento sottovalutate e poco esplorate, come evidenziano i suoi numeri impressionanti, che superano di gran lunga quelli di qualsiasi altro sport aggregativo.
Nel mondo, il ciclismo conta oltre 680 milioni di fan e follower, con una rappresentanza geografica ben bilanciata nei vari continenti e un fortissimo incremento recente in Africa e Sud America. Ma non è tutto: la base di praticanti supera i 5 milioni di atleti, che si sfidano in oltre 300.000 gare a livello internazionale. Questi numeri dimostrano l'enorme popolarità e l'ampio seguito che il ciclismo ha acquisito a livello globale.
Se guardiamo al nostro paese, l'ultima edizione del Giro d'Italia ha generato un impatto economico di ben 2 miliardi di euro. L'eccezionale risonanza del Giro è evidente non solo nei 10 milioni di fan che hanno affollato le strade, ma anche nell’ampio pubblico televisivo globale che ha toccato i 790 milioni di telespettatori e coinvolto spettatori in oltre 200 paesi. Sono numeri che parlano da soli e dimostrano l'incredibile portata mediatica e l'interesse suscitato da questo sport.
L’Italia è anche un polo di eccellenza nella produzione di biciclette e componentistica tecnica. Il 77% delle squadre partecipanti al Giro d'Italia preferisce attrezzatura tecnica Made in Italy, evidenziando il profondo legame tra il mondo professionistico e l'industria manifatturiera italiana di élite. Il 56% della componentistica tecnica utilizzata dal mondo professionistico viene prodotta da azienda italiane e più del 42% delle biciclette utilizzate nel mondo dagli amatori nelle loro uscite settimanali è italiana. Diverse aziende italiane prestigiose hanno svolto un ruolo chiave nello sviluppo del settore, spesso registrando una crescita a doppia cifra negli ultimi quattro anni.
Gli ostacoli
Al momento, questo prezioso bagaglio di tradizione ed eccellenza è custodito con passione e competenza da amatori ed esperti del settore, ma, nonostante il suo straordinario valore, il patrimonio ciclistico rimane in gran parte inutilizzato come opportunità di business per l'industria italiana, ciclistica e non. Purtroppo, diverse barriere impediscono ancora agli investimenti nel settore di decollare, con ricadute sul fronte industriale, occupazionale, reputazionale.
Ad esempio, a differenza di tanti altri sport, mancano programmi finalizzati a coltivare il talento giovanile e a introdurlo nel contesto competitivo. Mancano anche iniziative mirate a coinvolgere l’ampio pubblico amatoriale, e il cicloturismo rimane un settore con un potenziale economico notevole, ma che ancora non viene sfruttato appieno. Basti pensare che è stato stimato che ogni chilometro di ciclabile turistica può generare un indotto annuo compreso tra 110.000 e 350.000 euro. Tuttavia, malgrado gli importanti investimenti governativi a supporto della mobilità alternativa e dell’ecosostenibilità, ci sono poche strutture attrezzate e limitati fondi pubblici destinati ai progetti di sviluppo delle ciclovie turistiche. Infine, si evidenzia una carenza di sostanziali investimenti da parte di grandi aziende italiane nelle squadre ciclistiche d’élite, con nessuna realtà italiana che sponsorizza squadre del World Tour.
Una nuova frontiera per gli investimenti marketing
Le aziende italiane sembrano attualmente preferire altri sport, ma con il ciclismo potrebbero ottenere ritorni ancora più elevati: secondo la nostra ricerca investire nel ciclismo è 18 volte più conveniente di un investimento nel rugby e pallavolo, 14 volte più conveniente di un investimento nella pallacanestro, e ben 10 volte più conveniente di un investimento nel calcio. Insomma, possiamo dire di essere di fronte a una nuova frontiera per il marketing, con un ritorno mediatico potenziale notevole, che varia tra 5 e 10 volte l'investimento iniziale. Questo rendimento si prolunga nel tempo, poiché il nome dell'azienda rimane associato alla squadra nella memoria dei fan anche al termine della sponsorizzazione. All’estero numerosi esempi dimostrano come le sponsorizzazioni nel ciclismo abbiano generato benefici significativi in termini di esposizione mediatica per le aziende coinvolte.
Inoltre, tra i benefici degli investimenti nel ciclismo emergono anche una maggiore vicinanza alla clientela, con un aumento della customer loyalty, e l'opportunità unica di associarsi a valori significativi, dimostrando un impegno concreto per l’ambiente, per l’inclusione, per il coinvolgimento delle comunità locali e per uno stile di vita sano.
In conclusione, i numeri parlano chiaro: il ciclismo in Italia rappresenta un patrimonio economico di dimensioni straordinarie. Sfruttare appieno le opportunità che questo sport offre potrebbe portare a una crescita significativa per l'industria italiana, promuovendo valori importanti. È tempo di investire nel ciclismo e cogliere tutte le opportunità che questo sport può offrire al nostro Paese.